Luglio
Luglio. E adesso che ti scrivo? Abbiamo qualcosa in sospeso noi due, e come con me ce l’hai con tutti.
Forse dovrei scrivere “ESTATE”, che ancora se non lo vedo non ci credo.
Forse dovrei dirti “vienimi a ballare, lasciami ballare, prova a immaginare le mie stelle al sole“.
Forse dovrei cantare. Forse, ma non ne sono sicura.
E la chiamano estate, questa – strana – calda e assolata stagione che, dopo averci messo tutti alla prova, ci vuole carichi e pronti per ricominciare. Ricominciare dal mare, dalla nostra Terra e pure dalle origini più lontane, riappropriandoci di quella lentezza vissuta adesso per scelta.
Lentezza che sfugge, così come questo tempo che corre. E la chiamano estate, questa stagione che ci sveglia alla fine di luglio senza nemmeno averci avvisati.
Ma non era forse l’estate il tempo più lento di tutti?
Tempo per ritrovarsi, tempo di svegliarsi senza sveglia e far colazione con frutta fresca e caffè in ghiaccio con latte di mandorla. Tempo per avere i piedi sporchi di sabbia fino all’ora di cena e i sogni e i progetti e le ispirazioni e tutte quante le belle idee che possiamo avere appuntati sull’agenda da riaprire direttamente a settembre. Tempo per non mettere dei punti fissi.
Tempo per fare spazio e farsi spazio. Tempo per ballare, per pranzare con un gelato e fare aperitivo con nuvole allo spritz e vento di tramontana. Tempo per vivere quel Sud dai panni stesi per le vie del borgo, dove il profumo del bucato si mischia a quello del sugo – e attenti a rientrarli in fretta prima che anche questi possano avere lo stesso odore della cucina – .
Tempo per spalancare le finestre all’alba e al tramonto per respirare l’aria più fresca della giornata. Tempo per sorridere. Tempo per ricominciare. Tempo per rallentare.
E l’augurio che voglio fare a tutti, questa volta e questo mese, è proprio quello di riuscire a ritagliarsi del tempo per rallentare – seppur non ho mai visto nessuno, me compresa, così voglioso di lavorare, ora come ora, piuttosto che starsene sdraiato al sole – . Sarà Amore. Saranno quei mesi lasciati in sospeso. Ed è bello. Mi piace pensare che nonostante tutto ce la stiamo facendo. Ce l’abbiamo fatta. Ce la faremo. Sempre.
Ecco, se c’è una cosa che ho imparato in questi mesi e che ammiro degli italiani è la forza di volontà, la forza di non arrendersi.
Mi piace, nonostante tutto, come gli italiani abbiano reagito. Mi piace chi non si è fermato nemmeno in questo momento ma ha vagliato tutti i possibili piani B. Mi piace chi, ritrovandosi unito, sta andando avanti NONOSTANTE TUTTO. Mi piace pensare che dopo tanta fatica qualche momento di lentezza è cosa buona e giusta. Per tutti.
E così vi auguro una pausa, uno stacco o anche solo un piccolo rallentamento durante il weekend, in questo tempo che fugge e farà presto a dire “l’estate sta finendo, oh oh!”.
Che fine ha fatto quel tempo lungo e lento che tutti chiamavano bella stagione?
Luglio, ma ti ricordi quando arrivavi per portare a tutti una ventata di sana lentezza?
Trascinavi con te giornaletti con Barbie in regalo prima e quelli con borse mare dopo, sapevi di creme solari e ci lasciavi riposare tra piacevoli romanzi e primi, frivoli gossip da ombrellone. Nulla di così aulico eppure tutto così piacevolmente lento. E anche la stessa estate pareva trascorrere più lenta.
Tu, luglio, eri più caldo e assolato di giugno, e più pieno e rilassato di agosto. Che ne rimane oggi di quel te? Mi sembri così lontano. Sarà che da piccoli tutto appare più grande.
Anche il tempo.
Rallenta.